La Scuola Ken Shin Do Italia A.S.D

Okinawa冲绳

E’ il paese di origine del karate, è la più grande dell’arcipelago Ryu Kyu situato a sud del Giappone.

Den传

E’ la sua trasmissione culturale, il suo retaggio storico.

Karate 唐手

E’ l’arte marziale che si è venuta a formare nel corso dei secoli, proveniente quasi per intero dalla vicina Cina, dove la parola Zhong Guo中国 (Cina) non veniva usata bensì, di volta in volta, Questo immenso paese lo si nominava col nome della sua dinastia corrente quindi Kara equivale a Tang 618-907 d.C. e te a mano/tecnica.

Kodokan讲道馆

Letteralmente “sala di discussione/spiegazione/controllo della “via” affinchè l’arte prescelta venga studiata e conservata osservando scrupolosamente l’antica tradizione d’origine, facendo però anche i conti con l’attuale società in cui viviamo.
Già gli okinawensi dovettero fare altrettanto con la cultura dell’Impero di Mezzo (Cina) nel corso del tempo e col mutare delle dinastie. Tre grandi appuntamenti li attendevano che avrebbero reso famoso il karate al resto del mondo:

1. Essere invasi dal clan giapponese dei Satsuma dopo la battaglia di Sekigahara. Lì gli allenamenti divennero segretissimi, il nemico numero uno era il bushi (samurai) esperto e nella lotta a mani nude (Jujitsu) e nell’uso della spada/sciabola (katana) ma sopratutto il fatto che avevano nei confronti degli indigeni carta bianca. In questo periodo durato secoli le tecniche di karate si ridussero all’estremo essenziale: l’avversario è armato, io no!
2. Subire l’occupazione dell’esercito U.S.A. Prima della tragica fine della seconda guerra mondiale. Pagarono in termini di vite umane e perdita di grandi esperti di karate per una guerra che non gli apparteneva e che mai avrebbero voluto. Okinawa è sempre stata “la terra del sorriso e dell’accoglienza”.
3. Assistere e gestire la comparsa a livello mondiale del karate divenuto oramai uno sport. Il karate divenendo famoso prima in Giappone, poi sulle portaerei americane ed infine in tutto il mondo è, inevitabilmente sfociato nella competizione nazionale e internazionale, con tante sfaccettature e con i suoi pro e contro.

La cultura di Okinawa è una sintesi di sé stessa e di ciò che è arrivato dalla Cina 中国, dal Giappone 日本 e da Taiwan 台湾 (altra sintesi di culture sino-indonesiane).

La lotta è sempre esistita e quando qualche okinawanse approdava sulle coste cinesi, quando ne ritornava portava con sé ciò che imparava in termini marziali. Come l’India ha sempre generato e distrutto svariate forme di religione, così la Cina ha fatto per le arti marziali, (attualmente si contano centinaia di stili combattivi diversi tra loro) dove l’arte marziale del monastero buddista di Shaolin e quella taoista esistente da “sempre” tra montagne di Wudang 武當 la fanno da padrone.

Bene, a Okinawa e ai suoi pescatori è arrivato il metodo Shaolin meridionale (Shoreiryu 昭霊流 o Nahate 哪霸手)(A Naha si praticava prevalentemente lo stile della gru bianca 白鹤拳 Hakutsuruken), mentre in seguito alle delegazioni che portavano i tributi all’imperatore cinese si è formato il metodo Shorin, sintesi del metodo di combattimento cinese settentrionale formato principalmente dagli stili Shaolin del nord 北少林寺拳法, Xingyiquan形意拳, Baguazhang八卦掌, taijiquan太極拳.  Il metodo Shorin è chiamato anche Shuri-te首里手 e Tomari-te泊手.
A Shuri risiedeva il castello del re e della corte aristocratica, Tomari nome del villaggio di dove la maggior parte dei servitori provenivano.

I sopracitati stili cinesi sono, da parte dei tecnici dell’associazione, studiati,  esaminati e messi a confronto con le varie espressioni del karate sopracitate e la nostra commissione è giunta alla conclusione che le forme di apprendimento del karate di Okinawa da noi studiate (kata 型) possono essere considereti dei VERI E PROPRI REPERTI ARCHEOLOGICI DI STRAORDINARIO VALORE.